Cosa si intende per filiera corta?

9 Mag 2022

Quando acquistate i prodotti alimentari siete soliti controllare la provenienza?

È ormai abbastanza diffuso, specie per alcuni prodotti, acquistare alimenti “a filiera corta”, ad esempio scegliendo carne certificata e proveniente da allevamenti della propria regione e non carne che arriva dall’estero. Conoscere da dove arriva il cibo che portiamo in tavola è importante perché ci garantisce maggiore freschezza e migliori caratteristiche organolettiche.

Noi di Forma abbiamo la nostra filiera nel cuore della Sardegna, a Macomer, ed è qui che lavoriamo carni ovine, bovine e suine in parte proveniente dai nostri allevamenti in Sardegna e in parte da altri allevamenti sardi, italiani ed europei, applicando un sistema produttivo certificato da procedure di qualità. Seguiamo tutto il processo, dall’allevamento al sezionamento, dalla macellazione al confezionamento e al trasporto, per offrirvi dei prodotti di grande qualità fatti secondo la tradizione.

La filiera alimentare è l’insieme dei passaggi e delle fasi attraverso cui il cibo arriva dalla terra alle nostre tavole; a seconda di quanto è articolato questo percorso si parla di filiera lunga oppure corta. Chiariamo cosa si intende per filiera corta, cosa sono gli alimenti a chilometro zero, i vantaggi e le differenze rispetto alla filiera lunga.

Il concetto di filiera corta

La filiera, come abbiamo detto, è la catena produttiva che porta un prodotto dal produttore al consumatore, cioè dalle materie prime all’acquisto del cliente finale e consiste, nel caso di filiera lunga, in vari passaggi quali la produzione, trasformazione, distribuzione e commercializzazione. Questi passaggi hanno un costo sia in termini economici che sociali ed ambientali, dato che i trasporti provocano emissioni di gas serra.

Nella filiera della carne bovina, ad esempio, il costo finale è dato per il 42% dal costo dell’animale e per il 58% dai costi della filiera. Nel caso della filiera suina che può arrivare fino a 10 passaggi dal produttore al consumatore, il costo finale del prodotto è dato per l’81% dai costi legati alla filiera. Ma cosa si intende per filiera corta invece?

Per filiera corta si intende un processo produttivo caratterizzato da pochi e semplici passaggi. Si riduce la distanza che il cibo percorre e questo permette un abbattimento dei costi delle spese di carburante e di trasporto.

La filiera corta punta a stabilire una relazione diretta fra chi consuma e chi produce e questo può essere raggiunto attraverso diverse modalità: i consumatori singoli o gruppo di acquisto solidale (GAS) si rivolgono direttamente ad allevatori e agricoltori per acquistare i loro prodotti, oppure gli stessi produttori organizzano mercati locali o aprono la propria azienda ai consumatori, i negozi collettivi degli agricoltori (farmers’ markets).

Il concetto di filiera corta fa riferimento a diversi tipi di prossimità:

  • Geografica, la distanza fisica tra produttori e consumatori.
  • Sociale, il rapporto di fiducia tra produttore e consumatore. il consumatore può apprendere dal produttore informazioni sulle tecniche di produzione utilizzate e, più in generale, dei valori come il mantenimento del territorio, del paesaggio, delle tradizioni, di specifiche identità locali.
  • Prossimità economica, gli scambi di mercato avvengono all’interno di una comunità o territorio circoscritto a vantaggio dell’economia locale.

Il significato di filiera corta trasmette anche valori come sostenibilità, biodiversità, tradizione gastronomica e legame col territorio.

I prodotti locali

Le filiere corte sono indipendenti dalla Grande Distribuzione ma non sempre sono sinonimo di prodotti a chilometro zero. Questi ultimi sono prodotti locali che di solito non hanno bisogno di intermediari per arrivare al consumatore e vengono venduti o somministrati vicino al luogo di produzione, abbattendo costi ed emissioni dei trasporti. Sono quindi più freschi, saporiti e genuini, pensiamo ad esempio alla frutta e verdura che provengono dall’orto a poca distanza da casa. Generalmente hanno un prezzo contenuto dovuto ai ridotti costi di trasporto e di distribuzione, all’assenza di intermediari commerciali, ma anche al fatto che non subiscono un rincaro eccessivo da parte del venditore dato che spesso si tratta dello stesso agricoltore o allevatore. Delle volte però gli alimenti a km 0 sono implicati in filiere non corte.

I vantaggi della filiera corta

Ci sono dei benefici sia per i produttori che per i consumatori. Infatti, per i primi sono ridotti al minimo i costi di imballaggio, conservazione e carburante, mentre i secondi ottengono:

  • Prodotti più freschi e di qualità.
  • Possibilità di rapportarsi direttamente con chi produce.
  • Minore impatto ambientale (risparmio di energia e dell’inquinamento legato al trasporto e alla frigo-conservazione, meno imballaggi.)
  • Valorizzazione della produzione locale e recupero del legame col territorio.

La filiera corta favorisce una scelta più consapevole da parte del consumatore.

RICETTE & CONSIGLI

Pasta con guanciale e piselli

La pasta con guanciale e piselli è un connubio di sapori delicati ed intensi: la dolcezza vellutata dei piselli si fonde perfettamente con il sapore deciso del guanciale, dando vita a un condimento cremoso e avvolgente.

Salsa di pomodoro per hamburger

La salsa di pomodoro per hamburger, più comunemente conosciuta come ketchup, condimento iconico amato in tutto il mondo, ha una storia affascinante che si intreccia tra Oriente e Occidente.

Poke di carne fatta in casa

La poke di carne si distingue per la sua ricchezza di gusto e la sua versatilità, un piatto completo e bilanciato, perfetto per un pranzo leggero, una cena sfiziosa o un brunch domenicale.

Tacos con carne macinata

I tacos sono una pietanza tipica della cucina tex-mex; si tratta di tortillas, simili alle nostre piadine, a base di farina di mais, piegate a metà per formare una mezzaluna e farcite con diversi ingredienti e condimenti.

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