Gli allevamenti di ovini e bovini sono tra i più diffusi al mondo.
Nel nostro Paese l’ovinicoltura, cioè l’allevamento della pecora per scopi economici, è incentrata principalmente sull’allevamento da latte per la produzione dei formaggi. A seconda del microclima e della struttura geografica, oltre alle esigenze della popolazione locale, l’allevamento ovino ha caratteristiche diverse nelle varie regioni italiane.
Vediamo dove si allevano più ovini in Italia, qualche dato e i tipi di allevamento.
Sommario
I dati
In Italia le principali specie allevate sono i bovini, gli ovini, i suini e il pollame. Ma è la pecora l’animale più allevato al mondo, pensate che ci sono più di 1 miliardo di esemplari allevati!
Esistono circa 142.650 allevamenti in Italia dove vengono allevate 6.934.381 pecore e 1.045.306 capre. Vengono prodotte 506.790 tonnellate di latte ovicaprino all’anno, 75.880 tonnellate di formaggi di pecora e 7.180 tonnellate di formaggi capra (secondo i dati ISMEA, ISTAT e BDN 2018).
Una parte della carne ovicaprina prodotta è destinata alle 3 IGP: Agnello di Sardegna, Abbacchio Romano e Agnello del Centro Italia.
L’allevamento e la lavorazione dell’agnello sardo IGP rappresentano una delle attività più importanti del Gruppo Forma proprio per la peculiarità di questa carne, tutelata e protetta da IGP. I nostri allevamenti in Sardegna beneficiano di un ambiente incontaminato che ci consente di allevare animali di eccellenza nel comparto bovino, suino e ovino.
L’Italia è il primo produttore in Europa di formaggio di pecora. Il pecorino Romano è il formaggio più importante che viene prodotto per l’80% in Sardegna e solo per il 20% nel Lazio. Si tratta di un formaggio riconosciuto come DOP che rappresenta da solo circa la metà della produzione nazionale di formaggi pecorini. Altri formaggi DOP, quali il Pecorino Sardo, Pecorino Toscano, Fiore Sardo e Canestro Pugliese, sono ufficialmente riconosciuti ma non hanno dietro un sistema efficiente di consorzi di tutela come quello esistente per i formaggi di mucca.
Questi numeri evidenziano quanto rivesta un ruolo importante questo settore nel nostro paese. Ma dove si allevano più ovini in Italia?
L’allevamento ovino in Italia
Esistono vari tipi di allevamento degli ovini:
- Allo stato brado
- Semi-stallino
- Stallino
In Italia sono presenti tutti e tre tipi di allevamento, ma quelli allo stato brado, in cui gli animali vivono all’aperto e la principale fonte di alimentazione è il pascolo, sono ancora prevalenti, anche se il loro numero è diminuito rispetto al passato.
Ci sono razze ovine più adatte alla produzione di latte, razze più adatte alla produzione di carne e razze che possono avere entrambe le caratteristiche di produzione. In Italia, circa il 70% degli allevamenti ovini sono destinati alla produzione di latte. Gli allevamenti ovini che hanno come unico scopo la produzione di carne sono poco numerosi.
Ovini e caprini, che non hanno grosse esigenze a livello alimentare, sono diffusi soprattutto nell’Italia centro meridionale ed insulare. Solo in Sardegna si trova il 40% del patrimonio ovino e caprino del totale nazionale. A seguire le altre regioni dove si allevano più ovini sono:
- La Sicilia (9%)
- Il Lazio (14%)
- La Toscana (11%)
- Puglia (6%)
- L’Abruzzo (5%)
- La Basilicata
- La Campania
Per quanto riguarda la produzione, Sardegna, Sicilia, in parte della Puglia e in alcune province del Piemonte, si allevano ovini per produrre latte; in Lombardia e in parte del Piemonte si allevano principalmente per la produzione di carne; in Campania l’allevamento si divide in maniera piuttosto equa tra la produzione di carne e di latte.
La produzione della lana
La produzione della lana rappresenta in Italia un settore marginale. Ha subito un forte calo a causa dell’avvento delle fibre sintetiche, dell’aumento del costo della manodopera e della concorrenza con gli altri Paesi in grado di offrire grandi quantità a minor prezzo. La lana della pecora per la maggior parte è adatta alla creazione di materassi, che spesso non sostiene le spese necessarie per la tosatura.