Ora che le giornate si fanno più fresche, non tutti hanno la possibilità di utilizzare il proprio barbecue all’aperto per preparare una gustosissima grigliata di carne in famiglia o in compagnia di amici.
La soluzione è la piastra in ghisa, perfetta per cuocere la grigliata di carne anche a casa senza perderne il suo sapore unico. A volte, però, basta poco perché la carne si attacchi alla piastra e rovini il piatto.
Per evitare questo inconveniente, basta seguire dei semplici passaggi e la vostra grigliata di carne sarà pronta per deliziare i vostri ospiti!
Sommario
Cos’è il precondizionamento?
La ghisa è uno dei materiali più adatti per cucinare la carne, ma per avere un risultato perfetto bisogna adottare alcuni accorgimenti. Primo fra tutti, il “precondizionamento”.
Si tratta di un procedimento che interessa gli utensili in ghisa come piastre, griglie, pentole e padelle. È molto utile perché li protegge dalla ruggine e li rende antiaderenti in fase di cottura.
Come funziona? Per prima cosa la ghisa va ripulita, ricoperta con un sottile strato di grasso animale o vegetale e messa in forno. Con il calore si accelera la “polimerizzazione”, un processo chimico che trasforma lo strato di grasso, rendendolo duro e resistente. Così si crea una barriera a protezione della ghisa.
In particolare, i grassi che si devono utilizzare sono i cosiddetti grassi polinsaturi: c’è chi preferisce i grassi animali come strutto, lardo o grasso di pancetta, e chi invece usa grassi vegetali come i vari olii di semi, olio di avocado, olio di canola, olio di lino, olio di vinacciola e così via.
A tal proposito, la carbonizzazione dell’olio è utile per formare le molecole di carbonio che rendono nera la superficie della ghisa e aiutano a formare un rivestimento più duraturo.
Come fare il precondizionamento?
Non esiste un’unica procedura per effettuare il precondizionamento, ognuno utilizza un proprio metodo. Di seguito vi spieghiamo quello più comune e semplice da seguire in 4 passaggi fondamentali.
Pulire e asciugare la piastra in ghisa
Per prima cosa, è necessario pulire la piastra in ghisa eliminando eventuali residui di cibo. Se è presente della ruggine, è bene immergere completamente la piastra in ghisa per 30 minuti in una soluzione composta da acqua e aceto bianco.
Dopodiché bisogna strofinare con una paglietta d’acciaio e risciacquare con acqua fredda. Infine, asciugare subito con un panno.
Seconda asciugatura
Nel primo passaggio, la piastra in ghisa viene asciugata solo in superficie. È necessario, quindi che tutta l’umidità trattenuta dal materiale venga fatta evaporare.
Per fare ciò, disporre la piastra in ghisa nel forno, precedentemente riscaldato, in modalità statica a una temperatura di 100°C. Tenere la porta del forno socchiusa e fare andare per 15 minuti.
Arrivati a questo punto, chiudere il forno e alzare la temperatura a 220°C per altri 30 minuti.
Se volete usare più cautela, dato che la ghisa è un materiale che soffre di shock termici, si può aumentare gradualmente la temperatura di 40°C ogni 15 minuti, finché non si raggiungono i 220°C.
Stendere lo strato d’olio
Facendo attenzione a non bruciarsi, togliere la piastra in ghisa dal forno con apposite presine e appoggiarla su un ripiano stabile e resistente al calore.
Con un panno oppure un pennello, applicare un sottile strato d’olio su tutta la piastra. Poi con un panno di cotone pulito, strofinare come se si volesse ripulire tutto l’olio appena messo.
Questo è un passaggio fondamentale: lo strato d’olio deve essere molto sottile, quindi è necessario eliminare tutto quello in eccesso per evitare di creare uno strato appiccicoso che tende a staccarsi durante la cottura.
Polimerizzazione e raffreddamento
Disporre la piastra nel forno a una temperatura di 250°C per un’ora. In seguito spegnere il forno e tenerlo chiuso, in attesa che la piastra si raffreddi gradualmente da sola. A questo punto, il precondizionamento può dirsi concluso!
Dopo l’uso, lasciare raffreddare la piastra in ghisa a temperatura ambiente. Infine, lavarla con acqua tiepida e una spugnetta non abrasiva.