Conosciuti anche come “taralli ‘nzogna e pepe”, i taralli, sono una prelibatezza apprezzata per stimolare l’appetito e accompagnare i pasti. Si tratta di biscotti salati tipici della cucina campana classificati come street food.
Vorreste provare a replicare in casa la ricetta? Ecco come si preparano i taralli sugna e pepe.
Sommario
Le origini dei taralli sugna e pepe
I taralli ‘nzogna e pepe, da semplice cibo di strada, sono diventati un aperitivo sfizioso, pur rimanendo il simbolo della tradizione culinaria partenopea. Nati intorno al ‘700 per riutilizzare gli scarti del pane, cosiddetti “sfriddo”, a cui i fornai aggiungevano sugna e pepe, creando un mix delizioso.
Nel tempo si aggiunse la mandorla a completare e impreziosire la ricetta. In passato, erano un alimento calorico essenziale per le classi meno privilegiate, venduti caldi dai “tarallari” per strada o consumati nelle osterie, accompagnati dal vino, e talvolta bagnati nell’acqua di mare, un’usanza andata persa per via della scarsa igiene.
Con il tempo, i taralli sugna e pepe sono diventati un alimento da aperitivo, apprezzato con la birra. Anche l’origine del nome è incerta, ma potrebbe derivare dal latino, dal greco o dal francese.
Ma scopriamo meglio come si preparano!
Ingredienti per la base
- 1 kg di farina 00
- 410 ml di acqua
- 250 g di mandorle sgusciate
- 150 g di strutto Forma
- 30 g di lievito di birra
- 30 g di sale
- 12 g di pepe nero
Procedimento
- Iniziare inserendo il lievito sbriciolato nella vasca della planetaria lo strutto, il pepe e il sale, avviare la macchina e far lavorare per mischiare bene gli ingredienti. Una volta amalgamato per bene il composto, aggiungere la farina 00 e 205 ml di acqua.
Impastare fino a che l’acqua non verrà assorbita del tutto e procedere unendo l’acqua rimasta pian piano. Far lavorare l’impasto per circa 5 minuti e poi aumentare la velocità proseguendo ancora per qualche minuto. Una volta che l’impasto diventerà compatto, potrete considerarlo pronto.
- A questo punto, tritare una parte delle mandorle e unire all’impasto lavorando a bassa velocità per qualche minuto, poi lasciar riposare coprendo con la pellicola o un panno da cucina pulito per almeno mezz’ora.
- Trascorsi i 30 minuti, riprendere l’impasto e dividerlo in pezzi e, con ogni parte, formare un cordone lungo circa 20 cm da ripiegare su se stesso e arrotolare per formare una sorta di treccia da chiudere in una ciambella.
- Mettere in ammollo le mandorle intere avanzate e inserirne 4 su ogni tarallo per la decorazione.
- Disporre i taralli su teglie rivestite con carta forno e lasciar lievitare per 2 ore. Trascorso il tempo, trasferire le teglie con i taralli in forno statico per 35 minuti a 200°C fino a che non diventano dorati e lasciar raffreddare. Per concludere rimettere in forno statico per 50 minuti a 150°C per completare la cottura.
Procedimento senza planetaria
Non possedete una planetaria? Non disperate, è possibile realizzare ugualmente la ricetta!
Se si impasta a mano, il procedimento non cambia. Basta lavorare gli ingredienti in una contenitore e poi su un piano da lavoro energicamente per almeno 10-15 minuti, fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo.
Taralli sugna e pepe: tra tradizione, qualità e innovazione
I taralli sugna e pepe sono il simbolo della tradizione napoletana e rappresentano più di un semplice alimento. Nati per evitare sprechi, si sono evoluti nel tempo diventando uno street food amato in tutta Italia e non solo.
Un elemento centrale nella ricetta è lo strutto, che dona un sapore rustico inconfondibile. Per ottenere un buon risultato è essenziale affidarsi a prodotti di qualità come lo strutto Forma Carni, che garantisce sapore e consistenza unici.
La trasformazione di questo alimento da necessità a piacere, riflette il cambiamento sociale ed economico di Napoli, dove ciò che un tempo era un alimento per sopravvivere, oggi è un elemento raffinato, apprezzato in contesti moderni come aperitivi e buffet.
I taralli sono un esempio di come la semplicità e l’ingegno possano creare qualcosa di intramontabile, capace di unire generazioni e raccontare la storia di un popolo attraverso il gusto e le tradizioni.